Editoriale

Il lato nascosto delle cose

Quando una nuova testata si affaccia sul mondo della comunicazione, dichiara le sue ambizioni, in qualche modo le misura. Le nostre si presentano da subito, fin dalla scelta del nome, secondarie, da lato B, cadette, sommerse. Per una testata come la nostra che nasce in ambito giovanile da esperienze di aggregazione, educative e ludiche, è una scelta quasi inevitabile. Fuori dalla nostra gittata i grandi avvenimenti, le pagine gridate delle ultime notizie, il gioco istituzionale, la grande politica, lo scoop e il tempo rapido del palcoscenico. Nelle nostre corde invece il movimento impercettibile che anima il fondo del mare, la frenesia immobile dei muretti, il sottosuolo della società, le rivoluzioni passive del consumo, del pensiero, dell’azione collettiva. Dietro al palcoscenico, nelle quinte, tra gli addetti al sipario e i tecnici delle luci, ma anche nella buia e affollata platea, si formano le b news, le cronache quotidiane della gente comune, che sfuggono all’occhio presuntuoso degli attori principali. La nostra ambizione è in primo luogo raccontare come vivono i ragazzi, i loro sogni e le loro paure, i giochi e i consumi, le avanzate e le fughe, con le loro parole. La nostra è un’esperienza di partecipazione e di protagonismo che fiorisce nel mondo dei centri giovanili ma si contamina nella società, dialoga con gli adulti e gli anziani, si racconta e racconta, sommessamente, il mondo. Senza rinunciare a divertirsi, a curiosare per le strade e nel web, a giocare. Sapendo che nel lato oscuro della luna, lì, nel retrobottega affollato della società, succedono tante cose.

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